Dettagli
Filippo Vagnone, cortigiano e uomo di lettere piemontese della fine del Quattrocento, scelse di essere sepolto in un sarcofago antico, da lui raccolto insieme a numerosi altri frammenti scolpiti che rimandavano alla sua prediletta “antiquitas”. L’opera venne dunque decorata, sulla base delle sue indicazioni, con le storie di Apollo e le Muse e di Perseo e Andromeda, temi degni di un personaggio che arrivò a definirsi “novus Petrarca”.
Una serie di saggi esaminano la sua figura di umanista e il gusto per l’antico di cui egli fu interprete, mettendone a fuoco gli aspetti storici, letterari e figurativi.
Ulteriori informazioni
| Autore/Curatore | Simone Baiocco |
|---|---|
| Anno | 2011 |
| Pagine | 88 |
| Formato | 14 x 28 |
| Interno | colori |
| Legatura | brossura |
| ISBN | 978-88-7320-249-3 |
| Descrizione | Filippo Vagnone, cortigiano e uomo di lettere piemontese della fine del Quattrocento, scelse di essere sepolto in un sarcofago antico, da lui raccolto insieme a numerosi altri frammenti scolpiti che rimandavano alla sua prediletta “antiquitas”. L’opera venne dunque decorata, sulla base delle sue indicazioni, con le storie di Apollo e le Muse e di Perseo e Andromeda, temi degni di un personaggio che arrivò a definirsi “novus Petrarca”. |
