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C'è sempre una strada

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C'è sempre una strada

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Dettagli

C’è sempre una strada per Mario Tible (Fossano 1942 – Colle del Nivolet 2020) signore nello sport e nella vita.
È la strada delle sue passioni che portano lui, atleta, fotografo, artista, ma soprattutto amico di grande sensibilità, a viaggiare in un’Africa ancora poco toccata dalla modernità.
Candido ma non ingenuo viaggiatore, capace di vedere ancora con occhi innocenti, si muove a piedi e in bicicletta o comunque con mezzi locali fra la gente. Gentile ma determinato, coraggioso e anche un po’ incosciente, ci accompagna in polverose e fantastiche contrade, spazi geografici sì, ma anche luoghi del sogno.
Il passo è leggero, come quando correva le maratone, storie di gente normale, senza spocchia e sensazionalismi, così diverse perciò da tanti racconti di avventure sopra le righe.
Proviamo a camminare anche noi su questa strada.

Parlare di Mario significa raccontare una storia assai avvincente, paragonabile all’attraversamento di un intero mondo esplorato con l’amore e il rispetto di chi non pretende di “spiegare” il mistero sconfinato e insondabile della natura, ma di chi in essa si lascia vivere ritrovando la vera bellezza dell’esistere. (Ida Isoardi)

Ulteriori informazioni

Autore/Curatore Mario Tible, Gianni Tenino
Anno 2021
Pagine 240
Formato 14 x 21
Interno b/n, inserto a colori
Legatura brossura con alette
ISBN 978-88-7320-450-3
Descrizione

C’è sempre una strada per Mario Tible (Fossano 1942 – Colle del Nivolet 2020) signore nello sport e nella vita.
È la strada delle sue passioni che portano lui, atleta, fotografo, artista, ma soprattutto amico di grande sensibilità, a viaggiare in un’Africa ancora poco toccata dalla modernità.
Candido ma non ingenuo viaggiatore, capace di vedere ancora con occhi innocenti, si muove a piedi e in bicicletta o comunque con mezzi locali fra la gente. Gentile ma determinato, coraggioso e anche un po’ incosciente, ci accompagna in polverose e fantastiche contrade, spazi geografici sì, ma anche luoghi del sogno.
Il passo è leggero, come quando correva le maratone, storie di gente normale, senza spocchia e sensazionalismi, così diverse perciò da tanti racconti di avventure sopra le righe.
Proviamo a camminare anche noi su questa strada.

Parlare di Mario significa raccontare una storia assai avvincente, paragonabile all’attraversamento di un intero mondo esplorato con l’amore e il rispetto di chi non pretende di “spiegare” il mistero sconfinato e insondabile della natura, ma di chi in essa si lascia vivere ritrovando la vera bellezza dell’esistere. (Ida Isoardi)

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