Dettagli
Da subito sembra un libro-intervista, poi il colloquio fra due compositori assume via via le fattezze di un diario in forma di dialogo, il cui obiettivo è raccontare la vita e i ricordi del Maestro Enrico Correggia, che ha dato lustro a Torino come fondatore della Corale Universitaria Torinese, di Antidogma Musica, dell’ICONS (International Centre of New Musical Sources), della Camerata Strumentale Alfredo Casella e come attivissimo organizzatore musicale e docente di composizione al Conservatorio di Torino per ben ventitré anni; ha firmato opere per il teatro musicale, composizioni da camera e sinfoniche eseguite in tutta Europa, soprattutto in Francia.
A far rivivere ricordi e emozioni di un percorso di vita in musica tanto significativo e intenso – iniziato con gli anni di formazione a Salisburgo, come pianista e direttore d’orchestra, nientemeno che sotto la guida di Carlo Zecchi, Erich Leinsdorf, Lovro von Matačić e Herbert von Karajan – non è un musicista di professione o un musicologo, bensì la singolare figura di Raffaele Montanaro, pianista e compositore “neoromantico”, come lo si definirebbe oggi.
Ulteriori informazioni
Autore/Curatore | Enrico Correggia, Raffaele Montanaro |
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Anno | 2021 |
Pagine | 256 |
Formato | 16 x 22,5 |
Interno | b/n |
Legatura | brossura con alette |
ISBN | 978-88-7320-448-0 |
Descrizione | Da subito sembra un libro-intervista, poi il colloquio fra due compositori assume via via le fattezze di un diario in forma di dialogo, il cui obiettivo è raccontare la vita e i ricordi del Maestro Enrico Correggia, che ha dato lustro a Torino come fondatore della Corale Universitaria Torinese, di Antidogma Musica, dell’ICONS (International Centre of New Musical Sources), della Camerata Strumentale Alfredo Casella e come attivissimo organizzatore musicale e docente di composizione al Conservatorio di Torino per ben ventitré anni; ha firmato opere per il teatro musicale, composizioni da camera e sinfoniche eseguite in tutta Europa, soprattutto in Francia. A far rivivere ricordi e emozioni di un percorso di vita in musica tanto significativo e intenso – iniziato con gli anni di formazione a Salisburgo, come pianista e direttore d’orchestra, nientemeno che sotto la guida di Carlo Zecchi, Erich Leinsdorf, Lovro von Matačić e Herbert von Karajan – non è un musicista di professione o un musicologo, bensì la singolare figura di Raffaele Montanaro, pianista e compositore “neoromantico”, come lo si definirebbe oggi. |